Creato nel 1875 dal Dottor Francesco Peloni, Braulio è realizzato da una miscela di erbe aromatiche, bacche e radici. Una ricetta segreta tramandata da una generazione all’altra per un amaro autentico e genuino da apprezzare ancor di più con una visita alle cantine che, come un labirinto sotterraneo, si ramificano sotto il centro storico di Bormio.
Chi si trova a passeggiare sulla via Roma di Bormio, vero cuore pulsante del paese, lo faccia con passo leggero. Forse non sa che sotto i suoi piedi riposa, in decine e decine di grandi botti di rovere di Slavonia, l’Amaro Braulio che proprio a Bormio è nato oltre 140 anni fa e che ancora vi viene prodotto con le stesse cure e lo stesso amore di allora nelle Cantine Peloni. Realizzato seguendo una ricetta segreta di famiglia, Braulio è un amaro alpino che, ad ogni sorso, immerge chi lo degusta nel paesaggio unico, ricco di storia e tradizione proprio di Bormio, la sua terra d’origine, e del Monte Braulio, vetta da cui prende il nome. La miscela segreta comprende erbe e piante accuratamente selezionate, poste in infusione seguendo fedelmente il processo originale. Di queste erbe, solo 4 sono note: la genziana, il ginepro, l’assenzio e l’achillea moscata.
La tecnica di produzione dell’Amaro Braulio presenta numerose particolarità che ne fanno un amaro unico nel suo genere. Dalla selezione delle erbe all’infusione, dall’estrazione fino all’invecchiamento in botte. Un processo lungo e meticoloso che termina appunto in botti di rovere di Slavonia, vecchie di 40-50 anni, che grazie al loro legno speciale fanno sì che il prodotto possa respirare e gli aromi amalgamarsi. Il processo d’invecchiamento in botte differisce in base al prodotto: 15 mesi per Braulio e 24 mesi per Braulio Riserva, per donare a questa produzione limitata un gusto e un aroma più intensi.